Il Settecento
Nel corso dell’ultimo secolo “veneziano” vengono attuate una serie di riforme sul piano della didattica, con la creazione di nuove cattedre in campo giuridico (come diritto pubblico) e scientifico (scienza agraria), o nella medicina (alcune cliniche medico chirurgiche, ginecologia, pediatria, medicina del lavoro). L’Università si amplia, grazie alla conversione dell’antica torre del Castello dei Carraresi in osservatorio astronomico, la Specola, alla costruzione di un primo Orto universitario per gli esperimenti in agraria e all’attivazione di molti laboratori. Questi cambiamenti rispondono a un periodo di crisi dell’Ateneo, già iniziato il secolo precedente, durante il quale lo Studio veniva criticato per la sterilità di molte lezioni e per la facilità con cui veniva rilasciata la laurea. Nonostante il calo di prestigio, molti in realtà sono i personaggi di rilievo che frequentano l’ambiente universitario padovano, da Giuseppe Tartini e Ugo Foscolo, a Giacomo Casanova, Carlo Goldoni e Carlo Rezzonico (poi papa Clemente XIII). Fra i docenti si annoverano anche Giovanni Battista Morgagni, padre dell’anatomia patologica, Giovanni Poleni, Simone Stratico e Iacopo Facciolati.
